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FATHERSNAKE ON THE ROAD
Blog di corsa, ma non solo, di un runner per metà rocker e per metà podista.
martedì 23 marzo 2010
Il richiamo dell'aiuola
Ho dimenticato di commemorare, con un doveroso minuto di raccoglimento davanti alle stampelle, ora riposte nel buio di un armadio, la frattura al malleolo di un anno fa.
Fu un evento tragicomico che portò con sè uno stop completo di un mese, con gesso incorporato, e un altro mese e più di zoppichìo. E naturalmente dovetti ricominciare daccapo gli allenamenti.
Fu la tentazione di un gelato a fregarmi: terminato l'allenamento con alcuni giri attorno al Lago Sirio, tornando a casa in auto me ne venne improvvisamente voglia. Ero già quasi a Borgofranco e la gelateria stava a Montalto, che avevo appena superato. Faccio inversione, parcheggio ed attraverso la statale. Entro in gelateria e mi dicono che per i gelati avrei dovuto aspettare almeno dopo pasqua. E va beh.
Riattraverso la strada e preso dal buon stato di forma prima di rientrare in auto perdo improvvisamente slancio per saltare una bassa aiuola. Ma il salto è più basso del previsto ed il piede si aggancia ad un filo di ferro che corre lungo la stessa. E' un mezzo inciampo che non mi fa cadere del tutto, ma poggiare a terra il piede destro con angolo innaturale. Sento una fitta lancinante. Saltello per il male e nello stesso tempo spero di non essere stato visto dai clienti della gelateria. Anche nel dolore mi interessa mantenere un certo contegno :-)
Risalgo in auto ed arrivo a casa a stento: ogni qualvolta premo l'acceleratore è come se immergessi il piede nella lava fusa. A casa, che fortunatamente dista da lì solo due chilometri, scoprirò che nella caviglia destra mi è cresciuto un piccolo melone.
Ci passo spesso davanti a quella aiuola.
A volte mi viene la tentazione di rifare quel salto, per vedere se questa volta ce la faccio.
Mi sembra di sentire l'aiuola che chiama come le sirene di Ulisse: "saltaaa...saltaaa".
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