6x 2000 a 4.25 rec. 1000 m a 5.20
Nella sua cruda essenzialità, la formuletta di cui sopra stava a significare che avrei dovuto correre per 18 chilometri. Diciotto chilometri? Un bel pò per uno short distance runner come me. Mai fatti prima. Al massimo, un 15,5 chilometri in gara. Ho pensato ad un errore della trainer, ma errore non era (come apprenderò in seguito). Allora via, sulle solite strade, approfittando di una giornata dalla temperatura mite. Prime ripetute corse a livelli accettabili, ma dal 14esimo chilometro in poi, pur correndo sempre al disotto dei 5’, le gambe si sono fatte di legno e mi sono state quasi impossibili le ultime variazioni di ritmo, tant’è che vi ho rinunciato. Era più importante portare a casa la pellaccia. Comunque la reazione emotiva è stata buona. Non ho mai pianto, ad esempio.
Mi è arrivata alcuni giorni fa la nuova maglietta tecnica personalizzata. Dallo stesso stilista di Batman. E’ in fibra di kevlar. Questo nel caso in cui i keniani per fermarmi decidano di usare le maniere forti. Da oggi le strade di Borgofranco d’Ivrea hanno un nuovo padrone.
Ho letto che il primato personale di Alex Schwazer sui 50 chilometri è 3:36’04’’ , equivalenti ad una media di 4’20’’ al chilometro. Significa che, al trofeo Montestella di domenica scorsa, tanto per fare un esempio, ma anche nella maggior parte delle gare cui ho finora partecipato sarebbe arrivato prima di me, MARCIANDO.
Sono cose che fanno male.
18 commenti:
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