FATHERSNAKE ON THE ROAD

Blog di corsa, ma non solo, di un runner per metà rocker e per metà podista.

lunedì 16 maggio 2011

AIUTO, HO PERSO LA MAMMA! (Memorial Fulvio Zecchini)

"Vado a prenderlo io il Garmin".
Queste furono le ultime parole pronunciate da mia madre prima della partenza della gara della Mandria (splendido parco nei pressi di Venaria) valida per il campionato UISP canavesano. Intanto però il tempo passava, e l'inizio della gara si approssimava. Tempi contati i miei, perché alle dodici mi aspettava un turno di lavoro. Già il fatto che la gara iniziasse ben dopo le nove m’inquietava, perché i margini di tempo disponibili per il rientro non erano così ampi. Ebbene, dopo un’ora da quelle parole, di mia madre nemmeno l'ombra. Eppure, si trattava, al massimo di venti minuti di cammino: dieci andata, dieci ritorno. Comincio a chiedere in giro se mai qualcuno l'avesse vista. Niente. Allora corricchio in direzione dell'auto (distante più di un chilometro di sentieri campestri) e un podista che conosco mi riferisce che l'aveva vista passare, diretta verso la partenza, più di dieci minuti prima. Come? L'avrei scorta sicuramente, visto che da un secolo ormai ero in trepida attesa simil vedetta lombarda, accanto alle borse della Podistica Leinì, squadra di cui mi onoro far parte.
Dov'era finita? Perdersi è impossibile,con la gran mole di podisti che trottano da e verso la partenza, e gli altoparlanti che strepitano; non siamo nella giungla vietnamita. Intanto, ormai è ora di partire e non so che fare: se dover disinteressarmi della competizione e cercarla (dove, poi?) oppure parteciparvi contando sul fatto che, attraversando il parco in corsa, magari sarei riuscito a scorgerla da qualche parte. Con mano il suo cellulare, neanche aspettassi una telefonata così importante per cui valesse la pena rispondere nel corso di una competizione, mi accodo al lungo serpentone che comincia ad allungarsi tra gli sterrati sentieri. Se non la trovo? Non posso neppure avvisare al lavoro, perché i numeri sono memorizzati sul mio cellulare, scarico e dentro l'auto.
E' lei quella? No, troppo alta.
Comunque corro, e risalgo qualche posizione.
Chissà se si può allertare la protezione civile.
Così com’è gradevole correre nella penombra del sottobosco, appena il sentiero ci porta fuori, all'aria aperta, il caldo si fa sentire.
Magari faccio gridare il suo nome dagli altoparlanti, tipo  "la mamma del podista fathersnake è desiderata alla cassa due”.
Senza GPS, la mia corsa è più naturale, ma stento, forse colpa del  terreno muscolare, a ritrovare quella fluidità,  che nelle migliori occasioni mi aveva fatto veleggiare senza quasi sforzo.
I battiti sono un po’ alti, lo sento, ma è sopratutto il respiro, l’indice più attendibile che sono un po’ sopra i ritmi giusti.
Nel frattempo continuo a scrutare tra la gente che incrocio ai crocicchi erbosi.
Poco prima della fine del primo giro, giusto ai piedi di uno strappetto, tra altri eccola. Si era persa, ovviamente. Le mollo il cellulare che avevo tenuto in mano fino a quel momento. Non dico nulla, poiché non avevo fiato per le imprecazioni, ed affronto la seconda parte della gara un po’ più rilassato.
Faccio qualche esperimento con le falcate.
Accorcio il passo, e mi pare di guadagnare più terreno spendendo meno. Interessante, Da rifare la prossima gara.
Qualche altro sorpasso, l'ultima ai danni di una ragazza poco prima dell'arrivo  (di questo mi vergogno un po’) ed ecco la fine delle sofferenze.
174esimo su 450. ZERO punti
C'è tempo solo per un veloce the; stiamo già trottando verso l'auto, e lo faccio tenendo mia madre bene a vista d'occhio.
Non si sa mai.
Non avendo foto de La Mandria, ho messo la foto di una mandria.
 

15 commenti:

stoppre ha detto...

immaginavo che questo post sarebbe stato su mammà !! ah ah ah

Grezzo ha detto...

Ma il Garmin dà così dipendenza??? Io al massimo ho un comunissimo cronometro che non segna neppure i parziali, start stop e pausa. Tutto qui, per il resto mi regolo sul mio sentire, e solitamente va bene, anche senza i riferimenti al km segnati sul percorso. Secondo me bisogna riabituarsi a correre liberamente senza l'occhio continuo che va ai parziali, ma ascoltando unicamente il proprio corpo.

Luca "Ginko" ha detto...

Ero già pronto a partecipare a una battuta per ritrovare tua mamma stile rastrellamento. Per fortuna il lieto fine!

Patty ha detto...

Immagino tu non sia stato al massimo della concentrazione in quei primi momenti però ogni tanto correre senza guardare l'orologio aiuta a godere delle sensazioni del corpo o no?

Tosto ha detto...

Gianfri con le mamme bisogna esser pazienti ... diciamo con le donne in genere :) eh he he

Oliver ha detto...

Un fenomeno...
Il cambio della falcata è importante nei cross, se li rifarai quest'inverno

Unknown ha detto...

Stoppre@Inevitabile...è stata sicuramente più protagonista di me.

Grezzo@Parole sante..
A dire il vero, dopo un periodo di TOTALE dipendenza, in cui correvo scrutando più il polso che la strada davanti, ora sto imparando a prenderne le distanze. Domenica, ad esempio, lo avrei usato solo per valutare distanza e tempo trascorso.

Luca@Meno male, che mi sarei ritrovato orfano e senza lavoro.

Patty@Sto progressivamente coltivando il distacco dall'osservare troppi parametri in gara ed in allenamento.Anche perchè mi sono accorto che correre in libertà significa per me correre più veloce!

Tosto@Bisogna coltivare una pazienza zen...:-)

Oliver@Sto già tremando al pensiero di Monza.Penso che la legherò a qualche transenna.

Enrico ha detto...

Grande Mammysnake! La giornata era bellissima e valeva la pena allungare un po' per godersi il parco in santa pace!! ;-)

Comunque anche a me piace fare 'sti esperimenti in gara.. si ha subito un riscontro se la modifica conviene o no.

Rivarolo?

Unknown ha detto...

Enrico@
Alla fine , per il fatto che si è persa, ha fatto quasi più chilometri lei di me. A Rivarolo rinuncio a malincuore, perchè sabato vado alla 10K di Monza.

arirun ha detto...

Certo che arrivi sulla linea di partenza sempre da vero professionista una volta il bus stavolta la mamma..la prossima??

Unknown ha detto...

Ari@ Probabilmente dimenticherò le scarpe, o un meteorite mi investirà durante il riscaldamento.

Hal78 ha detto...

Ciao Father, uno spasso il racconto.
Io, soprattutto in percorsi mossi, il Garmin ho imparato a guardarlo solo alla fine. Tanto in gara devi correre al limite, sapere se stai andando forte o piano non ti fa di certo accelerare. Ciao. A presto!

Unknown ha detto...

Hal@
Ciao!
Infatto io lo userò solo in pianura, se miro ad un pb, come a Monza.

lello ha detto...

siamo diventati troppo garmin dipendenti ma correre a sensazione e' anche bello.... ci vediamo a monza

Luca "Ginko" ha detto...

Senza lavoro nel senso che lavori con tua mamma o per via del ritardo che avresti avuto?