Ennesima puntata della serie: addormentarsi bassista e svegliarsi
runner.
Trail runner, per la precisione.
Prologo: concerto
al Tortuga di Vigliano Biellese con i Black
Ice. La band è in ottima forma, suoniamo bene e il pubblico che gremisce il
locale in un modo quasi inverosimile risponde da par suo, tanto che non ci
vuole più far smettere: una seratona.
Dopo un po’ di ore
di sonno travagliato sono in auto alla volta di Piatto, ripercorrendo per intero la stessa strada del ritorno dal Tortuga. Correrò il
trail delle Colline di Piatto, a soli sette chilometri dal luogo del concerto.
Dai
finestrini della Fiesta sfila Mongrando, che si staglia sulle pendici di una collina contro un
cielo fosco e nuvoloso. Immagino il profumo di caffè e cappuccino nelle
cucine delle abitazioni nel quieto ozio di una domenica che sembra fatta per
stare in casa al caldo tra tv, PC e letture. Sul parabrezza cade
qualche timida goccia. Fa freddo, non sembra aprile.
Lia, seduta,
accanto a me, sopporta queste uscite con quieta rassegnazione, solo per il
piacere di starmi accanto: sa che a me piace, e le basta.
Questo mi fa
sentire un po’ in colpa e fa sì che mi chieda cosa me lo faccia fare. Desiderio
di gloria? No avrei smesso da un pezzo. Forse il senso sta tutto nella
differenza tra il vivere e il lasciarmi vivere, nel voler essere protagonista
della mia vita: è dal continuo puntare a migliorarmi che ne traggo il senso.
Occhio, che arriva l'uomo nero. |
Nonostante il nome
a Piatto, paesino di circa 600
anime, c'è ben poca pianura ed il percorso del trail ne risentirà. La
gara, che prevede due diversi percorsi, da sette e quindici chilometri, consiste
in un continuo risalire e discendere declivi nei boschi tra il paese ed il confinante Ternengo
sotto una pioggia fine. Al fondo di ogni china si guada un torrente, saltellando
di pietra in pietra, e si risale dall'altra parte. Per numerose volte.
Caratteristica, questa, che lo rende molto simile al Winter
Brich che ho corso nel dicembre scorso.
Tra una guadata e
l'altra il piede destro finisce nell'acqua gelida. Inevitabile, alla fine. Il
terreno, allentato per la pioggia, offre degli appoggi poco affidabili
sopratutto in tratti con fango in superficie. Rallento, quando scorgo sul
terreno i punti segnati dalle scivolate di chi mi ha appena preceduto. Per il
resto, in discesa mi difendo senza problemi. E' ancora la salita il punto
debole ed è l'indicazione più utile che traggo da quest’uscita domenicale.
Cercherò di
rimediare con i prossimi allenamenti, orientati alla salita, stando
la mia intenzione di dedicarmi al trail in modo più massiccio degli scorsi
anni.
Sette euro l'iscrizione, comprendente una scatola di biscotti al kamut, un chilo di riso (immancabile nelle gare biellesi) e una bottiglietta d'acqua. Occorre aggiungere che alla fine della manifestazione era prevista una sorta di estrazione tra tutti i partecipanti alla manifestazione. Abbondante il ristoro finale, così come ottima la gestione della gara da parte degli organizzatori, con percorso ben presidiato e ben segnalato con il classico nastro biancorosso utilissimo sopratutto laddove il sentiero non era ben visibile.
Sette euro l'iscrizione, comprendente una scatola di biscotti al kamut, un chilo di riso (immancabile nelle gare biellesi) e una bottiglietta d'acqua. Occorre aggiungere che alla fine della manifestazione era prevista una sorta di estrazione tra tutti i partecipanti alla manifestazione. Abbondante il ristoro finale, così come ottima la gestione della gara da parte degli organizzatori, con percorso ben presidiato e ben segnalato con il classico nastro biancorosso utilissimo sopratutto laddove il sentiero non era ben visibile.
Peccato invece per lo scarso
chilometraggio. I GPS segneranno, infatti, solo 11 km contro i quindici quelli
dichiarati sul volantino.
Per la cronaca
arrivo 26esimo in poco meno di un centinaio di partenti.
Rock'n' Roll
6 commenti:
Complimenti per la gara e per come scrivi! E' sempre un piacere leggerti ! Alla prossima !
Bravo father!
Ma cosa ci fai con un cappio al collo? :-D
@Marco
Al prossimo trail Marco, grazie!
@Niente Frank, avevano provato a fermarmi legandomi.
addormentarsi bassista e svegliarsi runner.. quale meravigliosa metamorfosi naturale! ;-) Secondo me si chiama Piatto per motivi culinari, non di dislivello.. come si mangiava?
Complimenti!
POLIENRICO@
Non lo so,non mi ci sono fermato. Però al ristoro si è mangiato bene.
@Saverio
Grazie!
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